Resoconto incontro con Bruschi.

Resoconto incontro con Bruschi.

Red 22.07.2011

Resoconto dell’incontro con il consigliere del ministro dell’istruzione Dott Max Bruschi
Delegazione presente: M.tro Fabio Caputo per A077 strumento musicale, Dott.ssa Carola Salvati referente nazionale coordinamento sfp, Dott.ssa Debora Zanzani referente regionale Lazio sfp.
Sono stati discussi i seguenti ordini del giorno in programma:

  • Si depositano le memorie scritte dei gruppi rappresentati sopraelencati e gruppi Afam, DM 85, DM 21, Abilitati all’estero, COBASLID.
  • Presentazione del coordinamento e specificità degli obiettivi attraverso l’esposizione della relazione generale sui corsi abilitanti
  • Posizione del Miur riguardo al nostro inserimento
  • Motivazione dello stralcio dell’emendamento 9.25 al DL sullo sviluppo

La discussione in base agli ordini del giorno presentati tra il coordinamento e il dott. Bruschi si è svolta in maniera dettagliata in un primo momento sulla questione molto particolare che riguarda la classe di concorso A 77, Fabio Caputo ha citato la nota ministeriale di Civelli in cui viene progettato il nuovo avvio di un corso abilitante di strumento facendo notare al Dott Bruschi come nuovamente ci sia una grande incoerenza nell’attivare questi corsi e la mancata possibilità di sfruttare l’abilitazione conseguita per la mancata immissione in GAE, problema che si ripresenta anche per i corsi abilitanti di sfp, cobaslid ecc…Il dott Bruschi ha tacitamente risposto che tali corsi abilitanti in strumento verranno attivati solo seguendo l’effettivo bisogno di insegnanti relativi ad un particolare strumento musicale di cui al momento c’è carenza, quindi non è ritenuta attendibile tale proposta.
Fabio insiste sulla necessità di assumere personale che copra posti vacanti di strumento in alcune province dove c’è carenza e le cattedre sono sprovviste di un insegnante curricolare, per cui alla luce di questa situazione sembra inopportuno non aprire le GAE ed inserire insegnanti abilitati di cui ci sarebbe effettivamente bisogno.
A questo discorso ci accodiamo anche noi di sfp, riformulando al dott Bruschi la domanda: Perché continuare ad attivare corsi abilitanti nonostante il sistema GAE sia ritenuto inopportuno per continuare a gestire il reclutamento e quindi negare l’accesso a quest’ultime nonostante il titolo abilitante sia ritenuto valido?
La risposta dopo vari tentennamenti e discorsi a ritroso è stata inequivocabile purtroppo ed è quella che ci aspettavamo in quanto da tempo il dott Bruschi annuncia per varie vie di comunicazione la sua intenzione di rivoluzionare il sistema di reclutamento ripartendo dalla proposto di un concorso a cattedre di stampo meritocratico proclamato tramite un DM, senza titoli aggiuntivi (punteggio da servizio, punteggio acquisito da titoli on line) e pariteticamente per inseriti in GAE e non, giocando ad armi pari.
Nonostante la forte dialogicità che caratterizza tale proposta sappiamo che indire un concorso a cattedre di cadenza biennale sarebbe un utopia per:
1 L’impossibilità di bandire un concorso in breve tempo (entro un anno) viste le disperate condizioni economiche delle casse dello stato e dei tagli avviati proprio verso il comparto scuola.
2 Sappiamo che le condizioni di tale concorso possono scontentare la maggior parte degli aspiranti al ruolo tra le file dei precari storici, sollevando un polverone distruttivo.
3 L’urgenza di sanare la situazione di 20000 docenti non si può risolvere in un periodo lungo di attesa per i tempi tecnici del concorso, nel frattempo i non vincitori sarebbero costretti a ricoprire supplenze temporanee in seconda fascia di istituto mentre coloro che sono già inseriti in GAE hanno la possibilità di partecipare al concorso a cattedre e di attendere intanto la possibilità del ruolo in GAE, generando per l’ennesima volta una disparità di trattamento.

A tali osservazioni il Dott Bruschi ha risposto che basandosi su una legge effettiva e un’ordinanza ministeriale non ci sarebbe contestazione all’attuazione di un concorso meritocratico previsto dall’etica del reclutamento e dalla legge che da sempre regola le assunzioni pubbliche tramite concorso. Per di più cambiando anche il regolamento per l’attribuzione delle supplenze d’istituto non potrebbe esserci problema per coloro che non sono in GAE: possono lavorare nella prima fascia d’istituto attendendo il ruolo con procedura concorsuale, garantendo per cui una sicura condizione lavorativa.
Purtroppo nonostante questo faraonico progetto, sappiamo che tra le parole e i fatti non corrisponde una effettiva correlazione tra quanto detto e quanto attuato, questo è quanto risposto al Dott bruschi dalla delegazione dopo l’esposizione del suo progetto al nuovo reclutamento, insistendo ancora una volta sul nostro diritto ad entrare in GAE ed avere una doppia possibilità per il ruolo ma anche per l’attribuzione di incarichi cosi come hanno avuto tale possibilità i nostri colleghi immatricolati ad anni precedenti, ribadendo la nostra opinione sul degenerato e non funzionale sistema GAE ma purtroppo unico sistema che per ora può darci l’opportunità di lavorare per il titolo che abbiamo conseguito o stiamo conseguendo.
Abbiamo riproposto di dare una spiegazione all’incongruente sistema che continua a bandire corsi abilitanti che non permettono di inserirsi nell’unico sistema di reclutamento vigente, abbiamo proposto di porre un freno o di chiudere ( come fu per la SISS) tali corsi che in base agli ultimi accadimenti non hanno più motivo di esistere. In base a tale considerazione il consigliere del ministro ha dato una sua versione, creare una platea concorsuale ben fornita e preparata da cui attingere attraverso il concorso ad un corpo docenti in ruolo preparato e formato con i requisiti che il ministero richiede.
Il dialogo si protrae per ben 2 ore e mezza cercando di chiarire tutti i punti all’ odg tra cui le dinamiche che hanno causato lo stralcio dell’emendamento 9.25 a firma di Pagano, il chiarimento in merito viene esposto dalla dott.ssa Salvati che sottolinea la versione ufficiale circolata nelle notizie in cui si additava il comma relativo all’ingresso in GAE degli abilitati europei come la causa dell’espunzione dell’emendamento per la discutibile tracciabilità e legittimità del titolo acquisito all’estero che il ministero ha contestato.
Ci viene precisato in merito che oltre a tale motivazione ne esiste un’altra più effettiva.
Non si poteva considerare valido tale emendamento in quanto discordante con la legge attuale (finanziaria 2006) che considera chiuse e blindate le GAE senza possibilità di nuovi inserimenti. Approvare tale emendamento avrebbe significato essere incoerenti di fronte alla legge. Viene formulata un’altra domanda sulla questione: perché nel 2009 un dm sanò con l’art 5 bis la situazione degli immatricolati 2007 e non fu giudicata situazione incoerente con la legge?
Quest’ultima risposta è stata chiara a ma poco effettivamente motivata in quanto non si basa su un’effettività della legge: la sanatoria sarebbe stata bandita per gli immatricolati 2007 per il fatto che la normativa sulla chiusura delle GAE era partita nel dicembre 2006 e non c’era stato tempo di aggiornare del cambiamento in atto della legge, gli immatricolati ad ottobre ai corsi che si iscrivevano sotto il vecchio bando che reclamava il valore abilitante della laura nonché ne determinava condizione necessaria per l’ingresso in GAE.
Si conclude l’incontro senza una posizione momentaneamente favorevole alla nostra sanatoria: il dott Bruschi resta della sua posizione sulla perentoria chiusura delle GAE per tutti e la proposta di un concorso meritocratico, qualora non si riuscisse entro i tempi prescelti ( un anno?) a portare a termine la proposta di un nuovo reclutamento basato su questi presupposti, il dott Bruschi in persona si mostrerà favorevole alla riapertura delle graduatorie riconsiderando la denominazione permanente e non ad esaurimento, permettendo il nostro ingresso e consigliando tale soluzione al ministro e all’ufficio legislativo.