Decreto Sviluppo: l’ennesima beffa per i docenti abilitati

22.06.2011 14:00

 

Pietro Bonaddio docente A077 - Tutti i Docenti abilitati e abilitandi in Strumento Musicale, Scienze della Formazione Primaria e Accademia delle belle arti continuano a protestare per essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, in quanto esclusi ingiustamente, nonostante l’emendamento proposto dalla FLC CGIL, dall’ANIEF e da diversi onorevoli che si sono prodigati quotidianamente per risolvere questo grave problema sociale.

In questa situazione assurda si trovano circa 20.000 precari che, grazie anche all’appoggio dei sindacati, stanno combattendo con tutti i mezzi a disposizione per essere inseriti nelle graduatorie. Il Governo sta negando il diritto al LAVORO a tutti i professionisti della scuola che hanno frequentato o frequentano regolarmente dal 2008 i corsi abilitanti promossi dallo stesso Ministero dell’Istruzione in Scienze della Formazione primaria, Strumento musicale e Accademia delle belle arti.

Inspiegabilmente, infatti, è stata eliminata la possibilità di inserimento per il triennio 2011-2014 nelle graduatorie forse perché la Lega vuole fare approvare a tutti i costi il famoso “Bonus dei 40 punti” per proteggere gli insegnanti del nord da quelli del sud che hanno perso le cattedre a causa dei tagli. Se le graduatorie sono state riaperte, con la possibilità di cambiare provincia, non capisco perché non ci possano essere nuovi inserimenti dato che i neo abilitati non hanno punteggio di servizio quindi non c’è nessun pericolo che possano superare gli altri in graduatoria.

Se il Governo non risolverà questo acuto problema sociale l’Italia si dividerà, nord contro sud, creando solo confusione e allarmismo. La situazione ormai è degenerata non ci sono parole per esprimere l’amarezza prodotta da questo gesto assurdo, è già in atto lo stato di agitazione, affinché ci sia un immediato ripensamento sulla eliminazione ingiusta dell’emendamento a favore dell’inserimento di tutti i docenti abilitati e abilitandi.
Cerchiamo di stare uniti partecipando alle proteste che sono in corso in questi giorni per difendere i nostri diritti fino in fondo.

 

—————

Indietro